#CONVEGNO / Dalla “voce” di S. Elia nasce una richiesta di speranza

Mons. Baturi: “Passare dal dialogo ai progetti operativi”

Nostro servizio particolare

Baturi

CAGLIARI – Venerdì 19 gennaio, nella sala Convegni del Lazzaretto, il Quartiere di S. Elia ha dato il via a quella che, tutti si auspicano, sia una ripartenza che abbandoni il silenzio, la rassegnazione e l’emarginazione, per aprire alla speranza e al futuro (vedi: #CONVEGNO / La “voce” di S. Elia). Le voci sono state diverse, polemiche e accese, come è concesso a chi da anni si sente abbandonato, trascurato e rassegnato. Ma il coro è stato unanime: bisogna cambiare passo, bisogna ripartire. Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni: sala convegni piena, con i posti a sedere tutti occupati, tanto che molti hanno assistito in piedi. A riprova che il lavoro portato avanti in questi due anni dalla Parrocchia e dalle varie Associazioni che partecipano al progetto “S. Elia in Rete” sta dando i suoi frutti.

A testimoniarlo, tra l’altro, la presenza al convegno di numerosi appartenenti al mondo accademico, religiosi, rappresentanti del terzo settore, professionisti. E, soprattutto, un’ampia e stimolante rappresentanza del Quartiere. I relatori sono stati il capo missione e padrone di casa, Padre Saverio, Il Rettore prof. Mola e il prof. Frigau dell’Università di Cagliari, l’Arcivescovo S. E. Mons. Baturi, il sindaco di Cagliari  Paolo Truzzu, Francesco Usalla operatore dello sportello del cittadino; moderatori del dibattito Roberto Comparetti, direttore del Portico (il giornale della Diocesi) e Bernadetta Aloi, coordinatrice del Centro di ascolto sanitario.

I lavori sono stati aperti da Padre Saverio, che ha evidenziato come il convegno abbia rappresentato la conclusione di un percorso finalizzato all’ascolto dei bisogni del Quartiere. A tal fine è stato realizzato, da un gruppo di residenti, un questionario messo a punto dal prof. Mola e dal prof. Frigau, che ha avuto il riscontro di 247 unità. L’analisi effettuata ha evidenziato diverse criticità risapute, come disoccupazione, abitazione, stato di abbandono delle aree pubbliche, assenza di spazi sociali e altre che meriterebbero un approfondimento e degli studi specifici.

Il sindaco Truzzu, nel suo intervento, ha fatto presente che la nuova sistemazione urbanistica della zona, con l’abbattimento del viadotto, collegherà il Quartiere alla città togliendolo dall’isolamento e ha espresso il rammarico di non essere riuscito a entrare in collegamento con AREA, (Agenzia Regionale) proprietaria dei “palazzoni”, per dare impulso alla riqualificazione degli stessi.

Significativo e stimolante l’intervento di Mons. Baturi, il quale ha legato l’ascolto fatto dal questionario alla prassi sinodale, dicendo che da questo bisogna passare al dialogo e allo scambio; poi, dopo aver accolto tutti gli elementi e punti di vista, al discernimento. L’ultima fase è l’azione in quanto l’ascolto non può essere fine a se stesso e quindi l’implicito invito alle istituzioni e a tutti presenti, ciascuno per la propria parte, a passare alla fase operativa. Parole di per sè sagge e stimolanti che danno una prima risposta ai bisogni del Quartiere. Infatti, dall’analisi delle risposte date al questionario, è emersa la richiesta dei cittadini di un maggior impegno della Chiesa nella soluzione delle questioni sociali e delle esigenze primarie.

Francesco Usalla, inoltre, volontario dello Sportello del cittadino, che in collaborazione col Centro di Ascolto Parrocchiale e con il CSS, Ente del Terzo Settore svolge il servizio di agevolare il rapporto tra cittadino e uffici pubblici, facendosi portavoce di numerose voci del Quartiere, ha sottolineato come S. Elia abbia bisogno non solo di interventi alle infrastrutture, ma anche di iniziative sociali, che come i passati “cantieri lavoro” coinvolgano gli abitanti in qualità di attori principali nella cura e custodia dei luoghi in cui vivono e vengano impegnati anche nella riqualificazione ambientale dei colli di S. Ignazio e Cala Mosca, che potrebbero creare anche altre importanti occasioni di lavoro.

In ultimo, e’ stata data la parola ad alcuni residenti che hanno colto l’occasione della presenza del sindaco per esporre le loro doglianze: stato di abbandono delle strade, fogne che rigurgitano di liquami, promesse fatte e mai mantenute da anni, abbandono totale da parte delle istituzioni. Segno che il dibattito e il confronto sono più vivi che mai e #GO è pronto a ospitare opinioni, proposte e progetti di tutti coloro che vorranno intervenire.

S.Elia end

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