#SARDEGNA / La Regione cancella Rosas dal Sistema Museale

Svaniti così anche i finanziamenti regionali all’EcoMuseo

fotoreportage / da orbai a rosas: il “tour delle rovine”

“The wishful thinking”

di Alessandro Baldasserini

Cosa si intende per “wishful thinking”? In psicanalisi, è il pensiero bramoso – e illusorio – di piegare la realtà ai propri desideri, creando un processo mentale per cui si tende a convincersi che le decisioni da assumere siano le più “appaganti” e a proprio favore. I sogni, si sa, son desideri: il problema è che, in caso di brusco risveglio, il sogno può tramutarsi in incubo…

Veniamo così a sapere, dall’Unione Sarda di oggi, che nella riunione del 27 dicembre scorso Comune di Narcao e Parco Geominerario abbiano deciso la messa in liquidazione dell’Associazione “Miniere di Rosas” (di cui sono “soci fondatori”), affidando la missione a un Commissario per la liquidazione “concordata” con i creditori. Come detto, per l’appunto, un “wishful thinking” (o, tradotto in italiano, un “pio desiderio”), visto che – considerate le oggettive problematiche – la questione sarà, con tutta probabilità, materia del Tribunale fallimentare, con le conseguenti implicazioni (e complicazioni) che chiameranno direttamente in causa i 2 “soci”. Tanto che già comincia a circolare l’indiscrezione secondo cui la “candidata” ad assumere tale delicato incarico avrebbe gentilmente già rifiutato l’incombenza. Non solo: ma anche il Consorzio, contattato per subentrare alla gestione del solo EcoMuseo, avrebbe respinto al mittente la proposta. Difficile, peraltro, dargli torto: dovendo fare a meno del flusso di cassa derivante dai servizi “ausiliari” (ristorazione e pernottamento), e dovendo prendersi in carico il personale preesistente, verrebbe meno la “sostenibilità” del sito, considerando le ultime novità. Infatti, da Cagliari giunge la conferma di quanto “anticipato” da #GO un mese fa: la Regione ha ufficialmente revocato lo “status” di Sistema Museale a Rosas: il che, in soldoni, vuol dire addio – almeno per il momento – al finanziamento regionale (che, nel triennio 2022-24, era stato stabilito in 450.000 euro). Una decisione, forse, un po’ affrettata ma sintomatica: del resto, non serviva consultare il Mago dell’Accesa per intuire come sarebbe andata a finire… Più volte, per voce del più stretto collaboratore del Governatore Solinas, era stata consigliata “prudenza” almeno fino allo svolgimento delle elezioni regionali, salvo poi discutere le eventuali soluzioni (vedi l’ipotesi della Fondazione): ma gli “azzeccagarbugli” del Comune e del Parco Geominerario hanno scelto di fare con la propria testa, e questi sono i risultati. Per inciso, difficile comprendere la “logica” di chi, rifiutandosi di versare i dovuti 35.000 euro di “quota sociale e funzionamento”, ora ne promette 60.000 annui per tre anni, senza un progetto strutturale che ancora manca, al di là dei proclami e dei “desiderata”, che ne giustifichi l’utilizzo.

Idem per i servizi cosiddetti “commerciali” (una questione che, a breve, coinvolgerà anche il CICC di Carbonia): per i servizi di ristorazione è previsto un bando – annunciato ormai da due anni… – mentre per l’albergo diffuso (al netto di una piccola quota destinata alla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, con cui già esiste una convenzione per gli escursionisti) sarebbe stata ventilata una proposta a una nota catena alberghiera, che possiede hotel di lusso a Carbonia, S. Antioco, Porto Pino e Carloforte. E il cui Direttore sarebbe, anche, il marito dell’attuale segretaria amministrativa del Parco Geominerario. Magari (chissà?) questo potrebbe agevolare l’assunzione, con contratto a tempo indeterminato come hanno adesso, dei rimanenti dipendenti di Rosas… Nei vari “rumors” che vengono sussurrati in “camera caritatis” c’è chi sostiene, peraltro, che dietro a tutto ciò ci sia un “disegno” ben preciso che parte da lontano: sarà, ma a ben guardare questo più che un disegno ha tutte le sembianze di uno scarabocchio.

Nel frattempo, #GO si è portato – come suol dirsi – avanti con il lavoro e a Capodanno abbiamo fatto una bella escursione da Orbai a Rosas per documentare il presente e il (a questo punto sempre più probabile) futuro del geoturismo nel Sulcis Iglesiente: il “Tour delle Rovine”. E questa non è una “fiction”, bensì a oggi una concreta (e triste) realtà.

da orbai a rosas: il “tour delle rovine”

fotoreportage di
Alessandro Baldasserini (e Zoe)

Un commento

Lascia un commento