#ROSAS / Tutti i puntini sulle “i”

Ecco quello che c’è realmente da sapere…

il pugile e il tappeto

di Alessandro Baldasserini

(“Uomo senza debiti è uomo senza onore. Perchè nessuno gli fa credito”.

Cit. Mario Merola)

Una volta, quando vivevo e lavoravo a Roma, avevo un amico appassionato di pugilato che mi invitava ad assistere agli incontri. A quel tempo vi era un “peso medio” del Tiburtino, bravino tecnicamente ma – come si di dice in gergo – con la “mascella di vetro”, che aveva tuttavia molti fans. I quali lo avevano affettuosamente ribattezzato “Er Persiano”. Una volta, incuriosito, chiesi il perchè di questo bizzarro soprannome: “Come perchè? Perchè va sempre al… tappeto”.

L’aneddoto mi è tornato in mente pensando alla vicenda di Rosas e ad alcuni suoi protagonisti: che si dimenano sul ring, anche con un certo stile, ma che finiscono regolarmente KO. Una vicenda che si può riassumere così: “A distanza di un anno dall’ultimo incontro la situazione complessiva del sito minerario si è aggravata, senza riscontrare apprezzabili misure e/o atti da parte del Comune e della Presidenza dell’Associazione a sua risoluzione (…). Nel sito la presenza dei visitatori è ai minimi storici e la sua attrattiva è oramai solo un ricordo”. Testo e musica (è infatti anche un discreto musicista) di Cristiano Ardau, segretario regionale UIL-TuCS: dalla sua lettera datata 8 settembre 2023. Da quel giorno nulla è cambiato, anzi semmai peggiorato.

Come avete avuto già modo di leggere (vedi: #SARDEGNA / Rosas, un “naufragio” annunciato) Gianfranco Tunis ha spiegato per filo e per segno l’attuale situazione, soprattutto per quanto riguarda la parte cosiddetta “commerciale”, che altro non sono che i “servizi ausiliari” a supporto della struttura museale, come peraltro previsto dalla “Legge Ronchey” del 1993. D’altronde, sarebbe bastata una visura presso la Camera di Commercio per rendersene conto: ma la pigrizia mentale, unita a una abborracciata conoscenza delle leggi e un inconsapevole “cupio dissolvi”, non lo ha reso possibile, ingenerando ancor più confusione. Ma vi è, ora, quel “pasticciaccio brutto” (omaggio a Pietro Germi) di Via Italia 1 Sassari, sede della società finanziaria che ha rilasciato la “carta di credito aziendale prepagata”, intestata all’Associazione Miniere Rosas, da dove sono state trovate – e pignorate – svariate decine di migliaia di euro.

In attesa che vengano esibiti i documenti attestanti i “famosi” debiti che graverebbero sull’Associazione, sarebbe bene fare chiarezza su quest’ultimo episodio. La “carta” risulta sui libri contabili dell’Associazione? Da dove provengono questi fondi, dato che il Tribunale di Cagliari aveva già bloccato – per la parte riguardante le somme vantate dai creditori – il conto corrente bancario di riferimento amministrativo? Chi ne aveva la disponibilità? Converrete, amiche e amici, che qualcosa da chiarire c’è, altro che le chiavi del ristorante…

E qui entra in scena il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, socio fondatore al 50% dell’Associazione insieme al Comune di Narcao. Il perchè è presto detto: fossi, e lo dico da suo leale e sincero estimatore, nei panni della Commissaria – nonchè rappresentante legale del Parco e, soprattutto, stimata funzionaria del MEF – chiederei immediatamente un incontro in Regione per convocare un tavolo di confronto con tutti i diretti interessati per addivenire a una soluzione della vicenda, prima che se ne occupino  “altri”, magari dalle parti di Piazza della Repubblica. Il motivo è semplice: le leggi che regolano le società – e in cui sono contemplate anche le associazioni – parlano chiaro: “chi tace acconsente” non è un proverbio ma un dogma giurisprudenziale. E il “io non c’ero, e se c’ero dormivo” rischia di diventare un’aggravante. Parrebbe, infatti, che il Parco non solo non abbia ancora visionato i rendiconti amministrativi degli ultimi due anni (e cioè della nuova gestione) ma anche che, a questo punto verrebbe da dire negligentemente, non li abbia tantomeno sollecitati, come se la cosa non lo riguardasse. A questo proposito c’è un particolare che sarebbe bene approfondire: dal Parco si ammette che fino al 2018 è tutto filato liscio ma che i dissapori (eufemismo) sono cominciati dal 2019 in poi, e ci sarebbe da chiedersi non solo il perchè ma – soprattutto – “chi” li abbia capziosamente creati e sollevati. Ma sono sicuro che i lettori di #GO conoscono già la risposta… Tanto per dire, come è stato possibile che – come attestato nel loro rapporto, ottobre 2018 – la documentazione contabile relativa all’Associazione Miniere di Rosas non fu mostrata alle ispettrici del MEF nel corso della loro “visita” al Parco, risultando così dichiarata “mancante”?

Il Parco, al momento, ha deciso di trincerarsi dietro l’attesa di un parere dell’Avvocatura dello Stato: innegabile che la situazione sia complessa (“articolata”, direbbe sempre Ardau). Per questo è giunto il momento che la “Politica” faccia la sua parte, a tutela di un patrimonio che è di tutta la Sardegna: “uno dei quattro esempi virtuosi in Europa di recupero e riconversione turistica-culturale di un sito d’archeologia industriale” (Prof. Fernando Colombo Pinol – Universidad de Catalunya, Barcellona).

Post Scriptum: un’ultima annotazione. Ammettiamo, per un attimo, che ci sia questa ingente massa debitoria ereditata nel 2021. Come mai, fino ad allora, nessun creditore si fosse fatto avanti, mentre ora tutti si catapultano in Tribunale? “Uomo senza debiti è uomo senza onore. Perchè nessuno gli fa credito”, ebbe a dire il grande Mario Merola. Non è che adesso non si fidano più?

Un commento

  1. Rosas la punta dell’iceberg # Le verità nascoste

    Seguito articoli pubblicati sul sito internet « ilblogogocom.wordpress.com » relativi al sito minerario di Rosas in data 5, 20 e 21 novembre c.m. alla firma di Gianfranco Tunis e Alessandro Baldasserini con accuse infamanti sulla malagestione della tenuta contabile dei conti correnti dell’associazione, con trasferimenti di ingenti somme su carte prepagate si precisa quanto segue :

    1) L’Associazione Miniere di Rosas è titolare di tre conti correnti, due aperti nel Banco di sardegna di Narcao e uno alla Banca di Cagliari, già in essere dalle precedenti amministrazioni.

    2) Il conto n°1 gestisce tutta l’attività dell’associazione. Alla data del 6.11.2023 sul conto vi era un saldo di € 19.219,35, il quale è stato bloccato dalla Banca a seguito di Atto di pignoramento di crediti presso terzi da parte di dipendenti in forze ed ex dipendenti relativi ad anni pregressi (2019-2021) per un totale di € 60.888,16.

    Sul conto, sempre a seguito di ulteriori decreti ingiuntivi del personale in forze ed ex dipendenti sono state pignorate sul conto le seguenti somme, € 24.260,29 in data 28 giugno 2023 ed € 9.324,04 in data 21 settembre 2023.

    Sul predetto conto corrente esiste una carta prepagata utilizzata per le piccole spese correnti di manutenzione e pulizia, regolarmente fatturate e contabilizzate nella quale hanno transitato in entrata le seguenti somme trasferite dal conto :

    In data 26.11.2022 € 200,00

    In data 18.04.2023 € 1.000,00

    In data 30.06.2023 € 1.000,00

    In data 09.10.2023 € 1000,00

    Attualmente sulla carta vi è un saldo di € 893,12.

    3) Il conto n : 2 è stato aperto in funzione dell’attività del personale ati_ifras gestito dall’Aspal. Su quel conto la mia gestione chè è iniziata in data 16 agosto 2022 non ha mai operato. Non sono mai state richieste carte prepagate aziendali. Alla data del 6 novembre 2023 a seguito di Atto di pignoramento di crediti presso terzi da parte di dipendenti in forze ed ex dipendenti relativi ad anni pregressi(2019-2021) per un totale di € 60.888,16 è stata bloccata sul conto la somma di € 19.611,44.

    4) Il conto n. 3 è stato aperto c/o la Banca di Cagliari in data28.06.2019 dal Sig. Tunis Gianfranco in funzione dell’attività del progetto “Rosas Villaggio Globale”. – Bando CultureLab “Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi”. Su questo conto non ho mai operato, non sono mai state richieste carte prepagate aziendali. Il conto è stato chiuso dalla Banca di Cagliari d’ufficio ad aprile c.a. con un saldo negativo di € 54.894,24 ed è stato presentato decreto ingiuntivo c/o il Tribunale di Cagliari per il recupero dei crediti.

    5) Il rendiconto anno 2021 ed il bilancio patrimoniale 2022 sono stati regolarmente inviati ai due soci (Comune di Narcao e Parco Geominerario) come da pec in data 6.10.2022 e 23.05.2023

    Per quanto riguarda tutti gli altri aspetti gestionali trattati nei vari articoli del blog, gli ritengo fuorvianti,, demagogici e populisti, per tenere nascosta la disastrosa gestione. Del resto gli atti parlano chiaro. La mia mission era un mandato esplorativo per verificare la situazione dell’Associazione . Situazione che fin dal primo momento è apparsa abbastanza complessa, soprattutto da un punto di vista economico/finanziario, tale da ritenere necessario e indispensabile un piano di recupero e di ripresa che necessitava incondizionatamente della disponibilità di tutte le forze in campo: la disponibilità dei dipendenti, dell’Amministrazione Comunale, del Parco Geominerario, della Regione. Non siamo stati a guardare, vi sono stati numerosi incontri che non hanno portato a nessuna conclusione positiva. La situazione ereditata ha compromesso la gestione delle attività correnti e la programmazione futura. Soprattutto i debiti esigibili a breve (cause dei dipendenti, istituti di credito, cartelle esattoriali) hanno intaccato e bloccato i conti correnti con pignoramenti diretti e indiretti sui contributi Comunali e Regionali, mettendo a forte rischio la chiusura dell’Associazione.

    Nei vari articoli si parla di caos creato ad hoc dalla nuova gestione, di un Presidente « inesistente » ridotto a pura « caricatura » solo per screditarne l’operato. Bene, è giunto il momento di fare chiarezza.

    Sono stato nominato Presidente dell’Associazione in data 16 agosto 2022, in tale data non era stato predisposto ne il bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022, non erano state rilasciate neanche le C.U. dei dipendenti relative al 2021, non vi era ne consulente del lavoro, commercialista e revisore dei conti (provate a chiedervi il perché)

    senza collaboratori amministrativi a disposizione – ho iniziato a produrre i primi atti essenziali del mio mandato che sono stati:

    – Approvazione del Bilancio 2021

    – Approvazione bilancio preventivo 2022

    – Approvazione quote sociali anno 2022

    – Rendicontazione contributo regionale anno 2021 l.r. 22 dicembre 2021 n. 17 art. 7 comma 1 per svincolo saldo

    – Rateizzazione cartelle agenzie delle entrate ed inps per debiti erariali da marzo 2021 ad ottobre 2022 per sblocco durc

    – Sospensione Ricorsi in opposizione ai decreti ingiuntivi del personale dipendente ed ex dipendente che hanno fatto causa all’associazione (sono diversi i procedimenti pendenti nanti il Tribunale di Cagliari – sez. lavoro)

    – Programmazione delle attività

    – Certificazione dei debiti e dei crediti.

    – Nomina Commercialista

    – Nomina Revisore dei Conti

    Successivamente per la prima volta Per il Bilancio 2022 si è impiantato un sistema contabile patrimoniale-economico con l’adozione della partita doppia.

    Dall’esame del bilancio si è potuto riscontrare una situazione di squilibrio patrimoniale resa ancor più allarmante considerata la difficoltà “amministrativa” dell’Associato Parco geominerario, il quale più volte ha comunicato l’impossibilità di procedere all’erogazione delle quote associative pregresse, ammontanti al 2022 ad € 105.000,00, se non appositamente rendicontate a titolo di rimborso di spese di funzionamento.

    Nonostante l’impegno dell’amministrazione Comunale, che ad oggi si sta facendo carico dei costi energetici pari a circa 80.000,00 euro l’anno, del contributo di 35.000,00, come quota sociale, considerate le entrate dalla gestione museale, dei servizi complementari (bar, pizzeria, alloggi, ristorante, il contributo regionale di € 150.000,00, nello stato patrimoniale la perdita d’esercizio è risultata pari a € 443.319,90 complice anche la crisi economica dovuta al Covid -19, che ha avuto una notevole impatto sulla crescita delle perdite d’esercizio,

    la situazione risultante è stata la seguente.

    Attività passività

    Crediti Tributari 6.879,87 Capitale 2.000,00

    Crediti Verso Altri 161.490,85 F.do TF 74.880,86

    Disponibilità liquide 155.245,58 Debiti verso Banche 47.915,41

    Debiti verso Fornitori 50.164,33

    Debiti Tributari 141.784,17

    Debiti Enti Prev/Assist. 145.677,50

    Debiti verso altri 19.554,89

    Debiti Aspal rend.ne ATI IFRAS 34.674,27

    Debiti verso il Personale 224.601,82

    Totale attività 323.616,30 Totale passività 742 253,25

    Patrimonio Netto 443.319.90 Utile Esercizio 2022 24.682,95

    Come si puo’ notare, dal prospetto del Bilancio si evidenziano in particolare i debiti nei confronti del personale dipendente per stipendi e contributi previdenziali per un totale di € 445.160,18. Debiti tributari per € 141.784,17 e debiti verso banche per e 47.915,41

    Dall’analisi del bilancio abbiamo ritenuto che il modello gestionale così come concepito doveva essere rivisto allo scopo di evitare ulteriori peggioramenti della situazione di evidente squilibrio economico-finanziario.

    E’ inutile fare leva sui sentimentalismi, siamo consapevoli come Amministrazione che il sito minerario di Rosas è di vitale importanza come volano turistico economico del territorio e nessuno vuole chiuderlo, si vogliono semplicemente trovare delle soluzioni idonee perché sia valorizzato al meglio.

    le soluzioni prospettate erano due:

    1) il proseguo della gestione tramite l’associazione Miniere Rosas con un piano di risanamento aziendale con accordi di ristrutturazione dei debiti per tentare di ridurre l’esposizione debitoria ed assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria con interventi da parte della Regione, e dei due soci e successivamente una riorganizzazione aziendale con la gestione diretta dell’eco museo e l’esternazione tramite bandi pubblici delle attività indirette quali bar, pizzeria e ristorante con la salvaguardia dei posti di lavoro.

    2) Il passaggio ad una nuova gestione tramite nuovo soggetto giuridico tipo Fondazione o Cooperativa, cosi’ come la maggior parte dei Comuni della Sardegna stanno gestendo siti museali, archeologici e culturali. ( vedasi Barumini, Territorio della Marmilla “Sa Corona Arrubia”, Santadi, Villaperuccio, etc….)

    Purtroppo, a seguito del blocco dei conti correnti dell’associazione a seguito delle ingiunzioni dei dipendenti, una parte dell’attività è sospesa, (Bar e Pizzeria). Siamo in attesa del responso da parte del socio Parco geominerario sul riconoscimento dei debiti per la loro quota di competenza (50%) per la quale hanno presentato formale parere legale all’Avvocatura di Stato. In base alla risposta si prenderanno le decisioni più opportune.

    E‘ comunque corretto, far sapere che l’associazione gode di personalità giuridica e che lo statuto dell’associazione prevede all’art. 23 bis Perdite di gestione la seguente dicitura “ le eventuali perdite che dovessero emergere a seguito dell’approvazione del Bilancio Consuntivo saranno a carico del Consorzio del Parco Geominerario nella misura del 50% e per la restante parte a carico dei Comuni partecipanti all’Associazione, in proporzione ai costi imputabili a ciascuno degli interventi e delle attività interessate”.

    Ogni commento è superfluo.

    Un altro dato da smentire in base alle dichiarazioni del Sig. Tunis sulle risorse stanziate dalla Regione Sardegna per l’associazione negli ultimi due anni che ammonterebbero a suo dire ad almeno 700.000 euro e che non sarebbero bastati a “domare” l’onda del “catastrofismo”, la realtà invece è questa:

    – Contributo regionale per il funzionamento del Museo Villaggio Minerario di Rosas anno 2022 € 150.000,00 di cui € 120.000,00 accreditati sul c/c dell’associazione in data 21.12.2022 la differenza di € 30.000,00 è stato utilizzato al pagamento di debiti dipendenti liquidati dal Comune come sostituto d’imposta, a seguito procedimento esecutivo 154/2023 Tribunale di Cagliari

    – contributo straordinario di € 184.089,72 di cui € 101.076,31 utilizzati per il pagamento di debiti erariali liquidati dal Comune come sostituto d’imposta, la differenza di € 83.013,41 è stata accreditata tra acconti e saldo sul c/c e le cui somme sono state utilizzate per pagamento emolumenti ai dipendenti..

    – Contributo Comunale anno 2022 € 35.000,00 di cui 20.080,58 da svincolare. la differenza di € 14.919,42 è stata utilizzata per il pagamento di debiti fornitori liquidati dal Comune come sostituto di imposta a seguito di procedimento esecutivo del Tribunale di Cagliari

    – Contributo Comunale anno 2023 € 35.000,00 di cui e 19.120,28 accreditate sul c/c in data 28/07/2023, la differenza di € 15.879,72 è stato utilizzato al pagamento di debiti dipendenti liquidati dal Comune a seguito procedimento esecutivo del Tribunale di Cagliari

    – Contributo Regionale per il funzionamento del Museo Villaggio Minerario di Rosas anno 2023 € 150.000,00 di cui € 92.800,00 acconto sul c/c ed € 27.200,00 trattenuti per spese energia elettrica del sito.

    Il totale complessivo dei contributi è pertanto di € 554.089,72 dei quali sono entrati nei conti dell’associazione € 314.933,70

    E’ da rilevare in ultima analisi, nonostante la campagna denigratoria nei miei confronti che i debiti netti del personale relativi agli anni 2019/2021 nella mia piccola gestione siano passati da € 176.504,02 a € 92.058,53 e che per gli anni 2022 e fino a settembre 2023 tutti gli stipendi sono stati regolarmente pagati.

    Il mio pensiero va soprattutto ai dipendenti ed ex dipendenti che in silenzio e dignità non hanno intentato cause per il recupero delle loro giuste spettanze, che ho cercato comunque di alleviare in piccola parte.

    Avrei voluto fare molto di più, investire risorse su eventi turistici, partecipare a borse e fiere turistiche, promuovere percorsi di trekking ed escursioni, convegni e seminari, senza tralasciare le manutenzioni delle strutture, della galleria, dell’impianto multimediale (oramai fuori uso da tanto tempo), della linea telefonica/wifi e le problematiche di abusi edilizi che ho ricevuto in eredità. Tutte cose che i turisti, visitatori e cittadini di Narcao non sapevano. vedevano solo la punta dell’iceberg. Se davvero il Deus ex Machina di Rosas vuole aiutare e collaborare a trovare soluzioni per il rilancio dell’sito minerario, sicuramente questi non sono i presupposti.

    Narcao 26.11.2023

    Il Presidente

    Rag. Giovanni Maria Lai

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