#FOCUS / Il Parco Geominerario riparta dallo “spirito” del 1998

A Sa Marchesa commemorazione di Giampiero Pinna, storico Commissario e fondatore del Cammino di S. Barbara

di Alessandro Baldasserini>

Tanta gente, tanta commozione, tanti ricordi: a Sa Marchesa, nel sito archeologico di Nuxis, è stata ricordata la figura di Giampiero Pinna, storico primo Commissario del Parco Geominerario della Sardegna e poi ideatore e fondatore del Cammino Minerario di S. Barbara.

Un momento di unione e comunità d’intenti, che ha riunito tanti personaggi delle varie Associazioni del territorio, dove è stato ritrovato – nel ripercorrere l’impegno e le battaglie portate avanti da Pinna per l’istituzione del Parco – lo “spirito” del 1998, l’anno in cui fu firmata la “Carta di Cagliari” tra Stato italiano e Unesco in cui si dichiarava il Parco Geominerario “il primo della costituenda Rete Mondiale dei Geoparchi” (da cui, purtroppo è cronaca, fu espulso nel 2019).

Il ricordo di quelle lotte (Pinna che si barrica in galleria finche non scese nella miniera il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli per mostrargli il decreto istitutivo del Parco; il “Presidio di via Oslavia” – durato 400 giorni – per chiederne la riforma dopo il primo “cartellino giallo” dell’Unesco nel 2011; e poi la creazione del Cammino di S. Barbara, oggi riconosciuto tra i più importanti d’Italia) ha destato nuovo entusiasmo sul futuro del Parco Geominerario, nato dal “basso” e fortemente voluto da un popolo intero.

Tra gli interventi – tra cui quello del Cardinale Emerito della congregazione di Iglesias, S. E. Arrigo Miglio – hanno fatto breccia quelli di Franco Saba, suo storico “braccio destro” nella Consulta delle Associazioni del Parco, Ponziana Ledda che della Fondazione è stata la sua più stretta collaboratrice, e Ninni Mocco, rappresentante della “Vecchia Guardia” e suo fedelissimo, nonché del Sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri che (con le “Janas Escursioni”) ha organizzato l’evento. Oltre che, e non poteva essere altrimenti, il ringraziamento della signora Mimma, emozionata per l’affetto che ancora circonda la figura di suo marito.

Con mia somma sorpresa, sono stato invitato da Franco Saba a fare un breve intervento anche io: nel ringraziarlo ancora per l’onore, mi sono limitato a rievocare alcuni aneddoti tratti dalla nostra conoscenza e frequentazione, nata durante la collaborazione tra il Parco della Sardegna e quello delle Colline Metallifere, ribadendo come il miglior modo per ricordarlo fosse per il Parco Geominerario suturare la ferita, ancora sanguinante, dell’esclusione dall’Unesco Global Geoparks, confidando che il “nuovo corso” sia capace di farlo. Ma soprattutto – mi sia perdonata la vanità – rivendicando con orgoglio che al “Presidio di via Oslavia”, a portare la solidarietà di #GO, ci fossi anche io. E non altri, protagonisti del “cartellino rosso”, rosso di vergogna, del 2019.  A cui, repetita juvant, va solo ricordato: Ite, Missa Est.

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