#RETROSCENA / Via da Rosas gli ex ATI-Ifras: lo smantellamento continua…

Prosegue l’opera di “demolizione” da parte della Giunta comunale (con la complicità del Parco) del sito geominerario “fiore all’occhiello” del Sulcis. Problemi anche per il Cammino di S. Barbara: gli 8 operai garantivano la manutenzione del sentiero fino a Nuxis. La Regione chiede chiarimenti ed è pronta a intervenire

di Alessandro Baldasserini>

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Fummo, purtroppo, fin troppo facili “profeti” quando in tempi non sospetti (7 gennaio 2022) pronosticammo per l’EcoMuseo Villaggio Minerario di Rosas – leggi: #SARDEGNA / Il “Caso Rosas”: ecco come si distrugge il patrimonio geominerario – un triste epilogo: da “fiore all’occhiello” del Sulcis-Iglesiente (“Uno dei 4 esempi virtuosi in Europa di recupero e riconversione turistica-culturale di un sito d’archeologia industriale”, parole e musica del Prof. Fernando Colombo Pinol dell’Università della Catalogna, Barcellona) a una “seconda Orbai”, il villaggio minerario “gemello” nel vicino Comune di Villamassargia, ristrutturato e mai aperto da dove – dopo un decennale stato d’abbandono – oltre ai materassi hanno portato via anche la rete del campo da tennis…

In più occasioni #GO ha denunciato il progetto di smantellamento del sito geominerario portato pervicacemente avanti dalla nuova Giunta comunale con il complice silenzio del Parco Geominerario della Sardegna, con cui condivide la gestione attraverso l’Associazione “Miniere di Rosas”: con il fine ultimo di metterla in liquidazione e chiuderla definitivamente per misteriosi (e forse inconfessabili) interessi. A suo tempo, il Sindaco tacciò le nostre ricostruzioni come “racconti fantasy”: ma i fatti, documentati, gli sono rimbalzati indietro come il boomerang di Fantozzi. Non contento della “figura di melma” fatta con le delibere approvate in Consiglio senza il necessario numero legale e annullate dal TAR (e ora il Comune dovrà risarcire anche le spese legali), si appresta a farne un’altra. Avviene, infatti, che ha deciso di allontanare da Rosas gli 8 operai ex ATI-Ifras, in servizio presso l’Associazione da 10 anni, chiudendo il cantiere e rinunciando così alle opere di manutenzione finanziate dalla Regione attraverso il progetto “Geoparco Minerario” gestito ora dalla CoopService, tra cui quelle riguardanti il sentiero del Cammino Minerario di S. Barbara dal Villaggio a Nuxis creando così non pochi problemi alla stessa Fondazione. Voi conoscete un Comune che cancella un servizio e un cantiere pagati con i fondi regionali? Per quale scopo? L’unica cosa certa, per ora, è che il Villaggio è sempre più in stato di semi abbandono. Ma forse era proprio ciò che si voleva…

La decisione, ovviamente, non poteva non destare stupore – e malcelato fastidio – in Regione (il sito, ricordiamolo, fa parte del Sistema Museale Regionale e finanziato con 450.000 euro fino al 2024): la quale, tramite l’ASPAL, ha ingiunto al Sindaco di dare i necessari “chiarimenti” in merito e di rilasciare – entro 5 giorni – l’autorizzazione ai lavori “senza interferenze”. In caso contrario, “tutti i lavori e le attività localizzati nel Comune di Narcao e siti adiacenti saranno definitivamente interrotti”. Ma non si escludono altre iniziative e provvedimenti: la Regione ha investito molti denari nell’EcoMuseo e nel Villaggio minerario (una media di 14.000 presenze nell’era ante Covid) e non può certo vederli “affondare” così. Non solo: ha anche dato un contributo straordinario per sanare le pendenze con i dipendenti. In tutto questo, l’altro “socio” (il Parco Geominerario) tace compiaciuto: è dal 2019 che tenta (invano) di uscire e sciogliere l’Associazione.. Lascia fare il “lavoro sporco” al Comune, facendo finta di ignorare che, in caso di “liquidazione”, sarebbe chiamato – come prevede lo Statuto – a sanare per il 50% gli eventuali debiti. E senza ricordare che, se per ipotesi giungesse invece il fallimento con i libri in Tribunale, il crinale che lo separa dalla bancarotta (e, chissà?, magari poi da quella “fraudolenta”) è sempre estremamente labile e scivoloso. L’ultima “eredità” della gestione-Pignatelli del Parco ormai sul viale del tramonto: e il “Fantasma di Rosas” (al secolo Elisabetta Anna Castelli) assiste spensierata.

Altro che “fantasy”, ormai siamo in pieno genere “horror”. Continuiamo così: poi, magari, organizziamo un bel convegno sul rilancio del turismo…

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