#SARDEGNA / Il Parco Geominerario, i mufloni e le pale eoliche…

La nomina del Commissario “romano” e le “strane” coincidenze: il cerchio si chiude

di Alessandro Baldasserini>

Il Decreto del Ministro Cingolani

Per leggere il documento originale clicca qui: DecretoNomina 

I mufloni dell’Isola del Giglio (ricordate? #GO / Isola del Giglio: la caccia ai mufloni e il prezzo dei “Giuda”sono salvi: da alcune settimane i 40 esemplari vengono trasbordati in altri parchi e riserve. In cambio, però, il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha preteso – per annullare l’ordine di abbattimento – una dichiarazione ufficiale che riconosca i mufloni “razza aliena” e dannosa per l’ecosistema dell’Isola: questo per permettere al Parco (e alla società “Nemo Srl” di Firenze, coordinatrice del progetto di “eradicazione”) d’incassare i 380.000 euro stanziati dall’Unione Europea. Nel frattempo, come già anticipato da #GO e come da noi annunciato in anteprima ieri sera (leggi:#ULTIMORA / Una funzionaria MEF di Roma Commissario del Parco Geominerario della Sardegna), il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha nominato una donna (Elisabetta Anna Castelli, funzionaria del MEF) Commissario del Parco Geominerario della Sardegna, che sarà affiancata da un sub-Commissario dell’Assessorato Industria della Regione: questo a distanza di oltre 5 mesi dal commissariamento del Parco ma anche a pochi giorni (se non ore) dalla firma di Draghi del “Decreto energetico” stilato da Cingolani che, di fatto, “commissaria” l’intera Sardegna e prepara il via libera all’invasione delle pale eoliche sull’Isola, tra cui il tratto di mare che da Masua arriva a Carloforte. Voi vi chiederete: che c’entra tutto ciò? Se avrete la bontà e pazienza di seguirmi, tra un po’ ci arrivo; nel frattempo, tenete bene a mente quanto scrissi il 22 novembre 2021 e cioè esattamente 3 mesi fa: Nel coacervo d’intrecci e interscambi tra Ministero (fu Ambiente), ISPRA, Parchi, Associazioni e Fondazioni ambientaliste, società e siti “specializzati”, emerge un autoreferenziale “circuito chiuso” che si alimenta reciprocamente di sovvenzioni, accordi, collaborazioni e consulenze: in nome della salvaguardia ambientale, la transizione ecologica, la “green economy”, lo sviluppo sostenibile e bla bla bla (Greta dixit). Tutto giusto, regolare: salvo che – a volte – per giustificare gli interventi, laddove non ve ne sia, l’emergenza può essere “creata”.

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Prima di entrare nel vivo della questione, però, devo fare una doverosa premessa e svelare un “retroscena”: l’11 gennaio ricevo l’autorevole indiscrezione che il Commissario del Parco Geominerario sarà una donna ma che “la decisione del Ministro è secretata“. Ci mettiamo a caccia di riscontri, che confermano quanto annunciato; a quel punto, ci mettiamo a tratteggiare l’identikit della possibile prescelta e diverse e concordanti deduzioni ci portano a indicare l’avvocato Anna Maria Busia quale probabile “papabile”. Questo perchè ragionavamo nell’ottica di una scelta “politica”, concordata o meno con la Regione, nel contesto di un piano di rilancio del Parco. Ma ci sbagliavamo: perchè il 20 gennaio ricevo un nuovo messaggio che va in direzione opposta. E cioè che il Commissario sarà, sì, una donna ma che si tratta di un funzionario del Ministero Economia e Finanze (MEF), coadiuvata da un sub-commissario della Regione. Il nome resta tuttavia “secretato”. E a questo punto, ci sarebbe stato da chiedersi: perchè?

Ora devo confessare una cosa ai nostri lettori: eravamo pronti a pubblicare la notizia, che tale comunque era, quando da autorevoli ambienti romani mi veniva chiesta la “cortesia” di soprassedere: in cambio, ci veniva garantita “l’esclusiva” al momento dell’ufficializzazione della nomina. Cosa che, in effetti, è avvenuta. Devo aggiungere che non chiesi motivo di tali ragioni di “segretezza”, ma pensai che si volesse ancora lasciare un margine di trattativa. E per l’ennesima volta mi sbagliavo. Perchè oggi, alla lettura del Decreto ministeriale, veniamo a sapere che già il 7 dicembre 2021 il Governatore Solinas aveva dato il suo formale “ok” a tale decisione. E allora, torniamo al punto di partenza: perchè si è atteso altri 2 mesi e mezzo per ufficializzare questa nomina, lasciando il Parco allo sbando e senza guida per oltre 5 mesi?

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Qui occorre fare un ulteriore “passo indietro”: il 25 novembre 2015 #GO pubblica un articolo dal titolo profetico“Ecco perchè Pillola non sarà riconfermato Commissario del Geoparco Minerario”. Per la cronaca, il suo mandato sarebbe scaduto il 4 marzo 2016: il giorno 11 marzo il Professore (certo della riconferma) viene “defenestrato” e al suo posto sarà nominato l’avvocato Francesco Mascia. Nessuno ancora lo sa, ma da quel momento comincia l’inizio della fine e il lento ma progressivo smantellamento di quello che era il Geoparco Unesco della Sardegna (che comprendeva tutto il perimetro costiero dell’Isola) realizzato con grandi sforzi da Pillola e dal Direttore Usalla, che porterà alla tristemente nota Sardexit Unesco del 2019. Questo per dire che, se qualcuno pensa, o si illude, che i fatti di allora non siano concatenati a quanto avviene oggi allora si sbaglia di grosso oppure è in malafede…

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Tanto per dire, riguardo l’ultima gestione del Parco, vale il celebre motto del Watergate: “Follow the money” (Seguite i soldi): è un caso, per esempio, che a partire dalla fine 2018 le maggiori risorse finanziarie del Parco siano andate (a parte le “briciole”) a Enti e Fondazioni del Continente e che dal 2019 (e dopo l’espulsione dall’Unesco Global Geoparks) ci sia stata una proliferazione d’incarichi e consulenze esterne, estemporanei “Accordi di Programma” e fantasmatici – nonchè fumosi – progetti che hanno generato un “passivo d’esercizio” di oltre un milione e mezzo di euro (Fonte: Corte dei Conti)? Il famoso “Rapporto MEF” si ferma al 2018 e la “Relazione della Corte dei Conti” prende in esame, per l’appunto, l’ultimo Bilancio Consuntivo conosciuto (2019): ma “dopo”? Senza entrare nel folklore dell’assunzione – tramite agenzia interinale – della figlia (con incarichi amministrativi) di un Revisore dei Conti del Parco, che non ha avuto nemmeno il pudore di rimettere il suo mandato, chi aveva – per contratto – la responsabilità della gestione? Sbaglio, o un impiegato di “fascia C” del Ministero del (fu) Ambiente, che per questi brillanti “risultati” si è intascato in questi ultimi tre anni un “premio extra” di quasi 50.000 euro? Cito testualmente dalla Nota ministeriale, con cui si annuncia l’avvio della procedura di commissariamento: “Nei compiti del Presidente rientra quello di “impartire al Direttore le direttive generali per l’azione amministrativa e la gestione, verifica la rispondenza dei risultati della gestione alle direttive generali e agli atti programmatici, riferendone al Consiglio Direttivo” (art.16, comma 4 dello Statuto vigente del Consorzio). E’ evidente che il Presidente non solo non ha esercitato tali attribuzioni istituzionali, ma non risulta aver mai espresso valutazioni negative rispetto all’operato del Direttore pur a fronte delle molteplici illegittimità sopra indicate“. 

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E ora, al Parco, arriva come Commissario un funzionario del MEF da Roma (vedi curriculum: cv_elisabetta_castelli). Si dirà: “viene a rimettere in sesto i conti“. Ma c’è un particolare: il sub-commissario della Regione è anche il responsabile dell’Assessorato Industria (competente RAS per quanto riguarda il Parco Geominerario) per ciò che concerne “verifica e controllo attività e bilanci società controllate e partecipate della Regione; verifica e controllo attività rapporti e interventi delle società in house assegnate al controllo dell’Assessorato Industria; gestione liquidatoria società partecipate dalla Regione assegnate al controllo dell’Assessorato industria“. E allora: si vuol rimettere a posto i conti e rilanciare il Parco (ma il Ministero della Transizione Ecologica non aveva una persona di fiducia da nominare?) oppure si vuol “chiudere il cerchio”? Perchè la nomina (decisa già a dicembre!) viene ufficializzata solo a 24-48 ore dalla firma del “Decreto Energetico”?

Immaginate la Sardegna un grande e unico Geoparco Unesco: e ora datevi una risposta alle domande che abbiamo posto. Rammentandovi sempre che “Nel coacervo d’intrecci e interscambi tra Ministero (fu Ambiente), ISPRA, Parchi, Associazioni e Fondazioni ambientaliste, società e siti “specializzati”, emerge un autoreferenziale “circuito chiuso” che si alimenta reciprocamente di sovvenzioni, accordi, collaborazioni e consulenze: in nome della salvaguardia ambientale, la transizione ecologica, la “green economy”, lo sviluppo sostenibile e bla bla bla (Greta dixit). Tutto giusto, regolare: salvo che – a volte – per giustificare gli interventi, laddove non ve ne sia, l’emergenza può essere “creata”. Nel frattempo, buon vento a tutti…

Nota a margine: l’incarico del Commissario ha durata, a partire da oggi, di 6 mesi (prorogabili). Il contratto del Direttore Ciro Pignatelli scade il 24 ottobre 2022. Quando si dicono le coincidenze.

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