#FOCUS / La differenza tra turismo “lento” e turismo… immobile

Al convegno di Carbonia su geoturismo e miniere dismesse “lectio magistralis” del Geoparco Rocca di Cerere (e due interessanti esperienze di  gestioni “private”: Agordo e Villaggio Asproni)

di ALESSANDRO BALDASSERINI

SCENA PRIMA

Relatrice CNR: “Ho letto il suo blog, molto interessante. Ma io mi occupo di cose pratiche, non teoriche come le sue…”. Siamo proprio sicuri? Esempio di “praticità” tratta dalla sua relazione: “Lo strumento individuato dovrebbe essere quello dell’unione dei Comuni, un approccio che rimanda all’esperienza dell’Unione dei Comuni del Sulcis”. Auguri: mi ricorda tanto la storia di quei malcapitati tunisini che, volendo candidarsi alla Rete dei Geoparchi Unesco, scelsero come partner il Parco Geominerario della Sardegna…

Al netto di alcune accurate e approfondite analisi (la più lucida quella – e lui che mi conosce bene sa che non sono aduso a piaggerie – di Pierluigi Carta), il convegno di Carbonia su geoturismo e miniere dismesse ha evidenziato la differenza che corre tra “turismo lento” (sempre più in ascesa) e turismo… immobile. Immobile anche – in riferimento, ovviamente, ai siti geominerari e di archeologia industriale in Italia – nei “numeri” oltre che nell’approccio alla questione, dove in buona sostanza siamo fermi a 10 anni fa o aumentiamo a livello di decimali (soprattutto se confrontati con quelli non dico di Francia e Germania ma di Spagna e Grecia). Tanto che, quando vengono citate le (ancora poche) esperienze positive, gira e rigira sono sempre le stesse. Un po’ come nel campionato di Serie A, dove da 33 anni (tranne, appunto, le “eccezioni”) a vincere lo scudetto sono sempre le 3 squadre con la maglietta a strisce…

SCENA SECONDA

Due ricercatrici dell’Università di Cagliari parlano di “accessibilità” e di momento esperenziale che suscita “emozione”: e come foto mostrano la Laveria Lamarmora. Ora, tralasciando l’accessibilità, anche io quando ho visto per la prima volta il “Colosseo del Mare” ho provato emozione: ma, benedette figliuole, basterebbe chiedere a un qualsiasi abitante di Nebida per sentirsi rispondere che il primo sentimento provato è di una solenne incazz….. (riempite pure i puntini a piacere) per lo stato in cui si trova e le promesse portate via dal Maestrale… In più, proprio nel momento in cui stavano illustrando – in tema di esempio positivo di “fruibilità” – il sito di Ravi Marchi (Parco Colline Metallifere), sono state, con rara tempestività, interrotte sul più bello perchè il tempo a loro disposizione era “scaduto”…

Non sono comunque mancate le note liete e concrete: prima fra tutte quella del Geoparco Rocca di Cerere in Sicilia (di cui parleremo a parte in un prossimo servizio, quando giungerà la documentazione messa gentilmente a disposizione). Quella del coordinatore Giuseppe Maria Amato non esito a definirla una vera e propria “lectio magistralis”: dove – finalmente – si è parlato di dati, cifre, investimenti, statistiche, presenze turistiche, indotto e occupazione creati e di ricaduta socio-economica nel territorio. Dando una plastica raffigurazione di cosa è e cosa può fare per la propria comunità un Geoparco Unesco: un intervento con lo sguardo rivolto al futuro, all’insegna del “abbiamo fatto, stiamo facendo, stiamo progettando di fare”. Che dire? Ci voleva proprio (e così evito di citare il Geoparco delle Colline Metallifere per non passare da monomaniaco). Le altre due piacevoli “sorprese” sono giunte da esperienze di gestioni “private”: Agordo (nelle Dolomiti Bellunesi) e il Villaggio Asproni in Sardegna. Parlo di “sorpresa” non tanto perchè siano delle vere e proprie novità (penso, per esempio, a Pian dei Resinelli in provincia di Lecco) quanto perchè possono rappresentare in futuro un modello da ricalcare. E soprattutto perchè il pragmatico entusiasmo dimostrato da questi “illuminati” imprenditori può “contagiare” e spronare altri a ripercorrere le loro orme. Che #GO si ripromette di seguire (sarà perchè la mia cara Maestra delle elementari era di Agordo…). A la prochaine, mes amis. Ah, dimenticavo… Voto al Catering del convegno (“Carola’s” di Carbonia): 10 con lode (per qualità e cortesia).

SCENA FINALE

(Con tono grave e critico): “Ma lei ha fatto del BloGo il Fatto Quotidiano dei geoparchi…”. Oh, grazie: finalmente un bel complimento.

 

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